Analizzando l’anno appena superato nel settore delle aste immobiliari ed in particolare il primo semestre 2023, gli analisti hanno rilevato una diminuzione quasi del 20% dei nuovi lotti messi in asta, passando dai circa 110.000 lotti del 2022 (primo semestre) ai circa 88.000 nuovi lotti inseriti.

Di questi, il 54% immobili del comparto residenziale, il 24% ad uso commerciale e industriale mentre il restante 22% per il resto delle categorie immobiliari come terreni agricoli, edificabili e immobili ad uso deposito o collabenti.

Le analisi continuano andando ad individuare le zone d’ Italia in cui sono localizzati gli immobili messi in asta nell’ultimo anno e nello specifico:

A livello regionale, il 14% delle aste pubblicate è collocato in Lombardia, il 12% in Sicilia e il 10% nel Lazio, mentre prendendo più ampiamente le macro-aree territoriali la maggior concentrazione di immobili in asta risulta nel Centro Italia con il 26%, seguito da Sud e Nord-Ovest con il 23% ciascuno; chiudono come fanalino di coda Isole (16%) e area Nord-Est (12%).

 

I PREZZI COME BASE D’ASTA

La base d’asta media prendendo sempre riferimento il primo semestre 2023 si attesta a circa 159.000 euro, dove il valore medio degli immobili con tipologia commerciale si assesta a circa 174.000 euro e quello degli immobili residenziali a 126.000 euro.

I prezzi invece, ripartiti a livello regionale, danno al Trentino-Alto Adige il gradino più alto del podio con un valore medio dei lotti messi all’asta di 260.000 euro, mentre per quanto riguarda la somma dei prezzi stabiliti come base d’asta complessivamente, il Lazio che si assesta sui 2 miliardi di euro, seguito subito dopo dalla Lombardia con 1,8 miliardi.